
NOTE STORICHE
La Pontificia Accademia di Teologia fu fondata a Roma e ricevette i suoi primi Statuti da Clemente XI, nel 1718. Creata come sede delle scienze sacre al fine di formare dei teologi ben preparati, l'Accademia ha la missione di promuovere il dialogo fra la fede e la ragione nonché l'approfondimento della dottrina cristiana seguendo le indicazioni del Santo Padre (Cf. Inter Munera Academiarum, n. 5), che ha identificato i compiti attuali per la teologia nei n. 92-99 dell'Enciclica Fides et Ratio, per presentare il messaggio cristiano in modo che corrisponda alle esigenze del nostro tempo.
Nell'approfondire la verità rivelata, gli Accademici devono tener presente il loro compito che "consiste nel presentare l'intelligenza della Rivelazione ed il contenuto della fede" (Ibid., n. 93) che si esprimono nel tempo e nelle culture, ma le superano. La perenne validità delle stesse formule dogmatiche, elaborate in tempi vari e in culture determinate, richiede "l'applicazione di un'ermeneutica aperta all'istanza metafisica" (Ibid., n. 95) per mettere in luce la verità espressa nell'ambito di questi condizionamenti necessari. Quindi, uno dei principali compiti degli Accademici consiste nella comprensione della verità rivelata e nella sua presentazione agli uomini di oggi, affinché recepiscano il messaggio di Cristo e lo incarnino nella propria vita e nelle loro culture, come sorgente inesauribile di rinnovamento, sia nel campo della fede, sia nel campo della morale. Per questo, si chiede all'Accademia di curare lo studio di un'antropologia filosofica e di una metafisica del bene, in un proficuo dialogo fra la teologia e le differenti correnti filosofiche "in vista della comunicazione della fede e di una sua più profonda comprensione (Ibid., n. 98-99).